LA TOXOPLASMOSI
La toxoplasmosi è una malattia protozoaria dovuta al Toxoplasma Gondii (il protozoo è stato scoperto dall'italiano Splendore nel 1908 nel coniglio e successivamente ritrovato in moltissime specie animali).
L'ospite definitivo del toxoplasma è il gatto, dove avviene la riproduzione sessuata, mentre negli altri ospiti la riproduzione è asessuata. Il gatto elimina le oocisti con le feci e queste resistono per mesi nell'ambiente esterno. Perciò l'infezione da toxoplasma è abbastanza frequente, mentre la malattia è piuttosto rara e limitata prevalentemente all'età fetale e neonatale o contemporanea a gravi malattie dell'adulto che determinano immuno-compromissione. Per lo più nell'uomo si ha intezione inapparente che comunque evolve in tre fasi: I ° stadio acuto- che dura 10-15 giorni in cui il protozoo si moltiplica. 2° stadio subacuto- in cui compaiono gli anticorpi e i toxoplasmi si arrestano nella loro moltiplicazione eccetto che nell'occhio e nel sistema nervoso. 3° stadio cronico- dove i toxoplasmi sono presenti nei tessuti come cisti che si possono rompere per traumi o infezioni debilitanti e quindi determinare malattia locale o generalizzata.
La forma di toxoplasmosi più conosciuta è quella connatale, che si verifica per il passaggio del protozoo attraverso la placenta, quando la donna si infetta durante la gravidanza. In questa foma il fetò può riportare danni più o meno gravi che vanno dalla morte intrauterina alla microcefalia a danni neurologici a lesioni oculari fino alla cecità. Nelle successive gravidanze il feto non si infetta per la presenza di anticorpi, ma la gravidanza è ostacolata dalla presenza di cisti nella parete uterina.
La forma acquisita lieve o linfoghiandolare è caratterizzata da comparsa di linfonodi in sede latero-cervicale, retro-cervicale e nucale, da febbre, astemia, stancabilità e dolori muscolari (sintomatologia simile alla mononucleosi infettiva).
La forma acquisita più grave è quella esantematica, in cui si ha un esantema di tipo maculo-papuloso diffuso a tutto il corpo e interessamento respiratÒtio, neurologico e gastro-intestinale.
Gli animali si infettano tra loro attraverso il cannibalismo. L'uomo si infetta prevalentemente mangiando carni crude o con il contatto di animali infetti tra cui cani, gatti e conigli. Il contagio si può avere anche attraverso le mucose integre, toccate da mani sudice di cisti o da leccamento da parte di animali infetti o con l'ingestione di cibi contaminati da oocisti eliminate nelle feci dei gatti.
La relazione è stata curata dalle
dott.sse De Martino e Ruggiero