LA BRUCELLOSI
La brucellosi è una malattia infettiva contagiosa, causata da diversi batteri del genere brucella. Sono recettivi ai vari tipi di brucella i bovini, i bufali, gli ovini, i caprini, i suini, e anche numerose specie selvatiche. Inoltre è da sottolineare che la brucellosi è una pericolosa zoonosi, ovvero, può colpire anche l'uomo.
Nel bovino è di particolare importanza la brucella abortus; in tale animale questo microbo, indipendentemente dalla porta d'ingresso nell'organismo (via digerente, cutanea, vaginale o delle mucose) dai linfonodi raggiunge la corrente ematica e, quindi, si localizza negli organi dell'apparato riproduttivo (utero, mammella, epididimo e testicoli).
Nelle bovine non gravide l'infezione non dà alcun sintomo di malattia, mentre negli animali gravidi i sintomi tipici sono l'aborto, la ritenzione di placenta. endometriti secondarie tino a sterilità. L'infezione della mammella può causare una micromastite per lo più inapparente. Nel maschi la brucellosi provoca orchite ed epididimite.
La via di trasmissione più comune della malattia è rappresentata dalla bovina infetta, che, al momento dell'aborto o del parto normale, elimina le brucelle attraverso lo scolo vaginalc, la placenta ed il teto che sono particolarmente infetti. Anche il latte è veicolo d'infezione e qucsto riveste particolare importanza nella trasmissione all'uomo.
Per quanto riguarda la diffusione della malattia nella nostra zona, è da ricordare che tutti gli allevamenti sono stati sottoposti al piano di risanamcnto obbligatorio sin dal 1989 e che, attualmente, risultano tutti ufficialmente indenni. Tuttavia. attraverso il Servizio Veterinario. tutti i bovini da riproduzione al di sopra dell'anno di età devono essere controllati sierologicamcnte ogni 6 mesi.
Quindi per scongiurare il pericolo di brucellosi bisogna attenersi alle norme che regolano l'introduzione di nuovi animali. e cioè la presenza del certificato di origine da allevamento ufficialmente indenne, avvisare subito il Servizio Veterinario. isolamento dell'animale fino all'esito del controllo sierologico che avverrà entro 45 giorni dall'introduzione.
La relazione è stata curata dal
dott. De Simone